![]() |
Attenzione Un errore da evitare assolutamente è quello di innaffiare troppo una pianta idroponica continuando a riempirla d’acqua fino al livello massimo. Non solo l’acqua s’impoverisce di nutrimento, ma può diventare sporca, priva d’aria e piena di gas tossici disciolti in essa al posto dell’ossigeno. Ciò provoca gravi danni alle radici che possono anche condurre Ia pianta alla morte. E’ preferibile invece permettere al livello dell’acqua di arrivare al minimo prima di riempire ancora il contenitore fino al massimo: in tal modo l’acqua rimarrà sempre fresca e pulita. Basterà cambiarle l’acqua una volta ogni due settimane ed il gioco è fatto! |
NOME SCIENTIFICO: Clusia
NOME COMUNE: Clusia rosea
FAMIGLIA: CLUSIACEAE
PAESE DI ORIGINE: America Centrale
L’unica specie che viene utilizzata come pianta da vaso è la Clusia rosea, una pianta che in natura diventa un alberello ma che allevata in vaso, non supera i due metri di altezza.
E’ caratterizzata da un fusto abbastanza largo, molto ramificato, con rami robusti portanti foglie ovali, opposte, di colore verde intenso e coriacee.
In primavera produce fiori vistosi, solitari, di colore bianco appena sbocciati che diventano via via di colore rosa che ricordano i fiori delle camelie ed emanano una delicata fragranza.
COLTIVARE LE PIANTE IN ACQUA “COLTURA IDROPONICA”
Sebbene Ie colture idroponiche non siano molto comuni, rappresentano un’interessante tecnica di “giardinaggio in casa“, che richiede un impegno molto differente rispetto e quello normalmente seguito. Il vantaggio di questo metodo di coltivazione rispetto a quelli ortodossi è che fa risparmiare tempo e spazio, crea meno disordine e rende l’innaffiatura durante le vacanze molto meno problematica!
Le colture idroponiche, conosciute anche come idrocolture, sono praticamente un metodo per coltivare le piante senza bisogno di usare composta da vaso. Tale metodo, infatti, è basato sull’uso di un “brodo nutritivo“ nel quale si tengono immerse le radici della pianta. In casa questo “brodo” è costituito da semplice acqua addizionata con fertilizzante specifico per colture idroponiche. Non è possibiie coltivare tutte le piante da vaso con la certezza di un buon successo: ad esempio, le piante da fiore difficilmente cresceranno nel vostro se lasciate con le radici immerse nell’acqua, ma ci sono delle piante che si prestano benissimo per questo tipo di coltivazione. Le più idonee sono le piante a foglia come il filodendro, zamioculcas, draceana, croton, alcune varietà di felci.
Un errore da evitare assolutamente è quello di innaffiare troppo una pianta idroponica continuando a riempirla d’acqua fino al livello massimo. Non solo l’acqua s’impoverisce di nutrimento, ma può diventare sporca, priva d’aria e piena di gas tossici disciolti in essa al posto dell’ossigeno. Ciò provoca gravi danni alle radici che possono anche condurre la pianta alla morte. E’ preferibile invece permettere al livello dell’acqua di arrivare al minimo prima di riempire ancora il contenitore fino al massimo: in tal modo l’acqua rimarrà sempre fresca e pulita.
Basterà cambiarle l’acqua una volta ogni due settimane ed il gioco è fatto!